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1) Dizion. 5° Ed. .
FINGERE, e talora anche FIGNERE.
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FINGERE, e talora anche FIGNERE.
Definiz: Att. Dare studiatamente a divedere, Dimostrare ad arte, ciò che non è, Simulare; ed altresì Nascondere ad arte ciò che è, dando vista del contrario, Dissimulare: e usasi anche assolutam.
Dal lat. fingere, ma in altro senso. –
Esempio: Nov. ant. B. 37: Quegli, quando il vide, il conosceo; ma era tanto il suo bisogno, che finse di non cognoscerlo.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 7, 11: Non è sempre bugia ciò che noi simuliamo, e figniamo; ma quando quello che noi figniamo, non significa nulla, allora è bugia.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 474: Fu uomo che non seppe mai nè fingere nè simulare nella vita sua.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 36: Veggio al mio cordoglio Che solo il simular può dare vita; Fingo ch'io brami, non che non mi piaccia, Che mi perdoni e sua nuora mi faccia.
Esempio: Bern. Orl. 19, 59: Mille volte la bacia, abbraccia e stringe; Di ch'ella si duol molto, o ch'ella finge.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 58: Parlar facondo e lusinghiero e scorto, Pieghevoli costumi, e vario ingegno Al finger pronto, all'ingannare accorto.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 133: Cessa omai da' tuoi vezzi. Ah par ch'ei finga: Deh come le speranze egre lusinga!
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 5, 57: In questo stato de' suoi affari arriva in Alessandria Nicagora Messenio, che l'odiava (Cleomene) veramente, ma fingeva d'essergli amico.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 203: Era necessario che il Duca fingesse di partirsi disgustato senza saputa del Re, e che mostrasse ec.
Definiz: § I. E talora con la particella pronominale. –
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 137: Egli si strinse nelle spalle, e disse di no, e finsesi di non lo conoscere.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 8: Tu non hai a far altro che quanto t'ho detto: cioè fingerti di venir da Roma, e di aver lettere di messer Polidoro.
Definiz: § II. E riferito ad atto, affetto, qualità morale, e simili, vale Mostrare falsamente quel dato affetto o qualità, Darne falsa sembianza. –
Esempio: Diviz. Calandr. 1, 2: Hai tu visto come e' finge il buono?
Esempio: Machiav. Stor. 1, 122: Quella severità ed umanità che egli aveva finta, in superbia e in crudeltà si era convertita.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 9: Corre, e fingendo una letizia estrema, Verso Grifon l'aperte braccia tende.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 20, 105: E giunsero a un castello il dì seguente, Dove albergati fur cortesemente. Cortesemente dico in apparenza, Ma tosto vi sentir contrario effetto, Chè 'l signor del castel, benivolenza Fingendo e cortesia, lor dè ricetto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 42, 48: Ma pur l'usato ardir simula e finge, E con trepida man la spada stringe.
Esempio: Giacomell. Carit. 243: Callirroe, accortasi gravida di me, volendo conservarvi un cittadino, ebbe bisogno di maritarsi a Dionisio, fingendo un falso concepimento del figlio, acciocchè paresse d'averlo generato da Dionisio.
Definiz: § III. E riferito ad atti, parole, e simili, vale Comporre ad arte per trarre altri in inganno. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 101: Credendo lui essere alcuno spiacevole, il quale queste parole fingesse per noiare quella buona femina.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 90: Stassi talvolta ella in disparte alquanto, E 'l volto e gli atti suoi compone e finge Quasi dogliosa.
Definiz: § IV. E per Foggiare, Effigiare, Modellare, Scolpire, e simili. –
Esempio: S. Greg. Omel. 2, 56: Fingere diciamo noi comporre: onde eziandio chiamiamo figuli li componitori della terra.
Esempio: Ar. Sat. 1, 197: Quella ruota dipinta mi sgomenta, Ch'ogni mastro di carte a un modo finge.
Esempio: Car. Eneid. 8, 982: V'avea del Tebro in su la verde riva Finta la marzïal nudrice lupa In un antro accosciata.
Esempio: Speron. Op. 1, 31: Egli al fin trovi una donna, ove Amore con maggior magisterio e miglior subbietto, conforme alli alti suoi meriti, lo voglia fingere ed isculpire (qui in locuz. figur.).
Definiz: § V. E poeticam., per Formare, Fabbricare; detto anche di animale. –
Esempio: Tass. Mond. cr. 146: Ma di cera si finge [l'ape] i dolci alberghi.
Esempio: E Tass. Mond. cr. 147: La rondinella di minuto corpo, Ma di sublime egregio e chiaro affetto, Povera e bisognosa, 'l proprio nido Ella medesma pur compone e finge.
Definiz: § VI. E pur detto di animale, e riferito ai proprj parti, vale Dar loro forma più perfetta. –
Esempio: Rucell. G. Ap. 991: Il nifolo, o proboscide, come hanno Gl'indi elefanti, onde con esso finge [l'ape] Su 'l rugiadoso verde, e prende i figli.
Esempio: Tass. Mond. cr. 158: Ma pur con lingua industre informa e finge [l'orsa], Di fabro in guisa, i suo' deformi orsacchi.
Definiz: § VII. E pur poeticam., per Rendere tale o tal altro. –
Esempio: Cas. Rim. 1, 18: Ed atto a guerra far mi forma e fingi, E poi tra le tue schiere mi sospingi, Ch'io no 'l recuso, e 'l non poter m'è duolo.
Definiz: § VIII. Fingere, vale altresì Inventare, Ritrovar di fantasia, Immaginare. –
Esempio: Vill. F. Vit. 15: Ogni cosa, che delle laude d'Ercole sono finte.... copiosamente.... in quel libro ha ragunato.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 163: Era Re di Boemia al tempo che l'autore finge che avesse questa fantasia.
Esempio: E But. Comm. Dant. 2, 301: Finge che elli volesse dimandare licenzia di parlare con esse.
Esempio: Segn. B. Poet. volg. 289: Credo ch'e' voglia dire, ch'e' cominciò a fingere le favole universalmente, cioè a dir quelle cose, che stavan bene a farsi.
Esempio: Speron. Op. 4, 433: Qui va a' Ciclopi, ove è sforzato a finger di Achemenide cosa non fingibile.
Esempio: Segner. Incred. 180: Questo non è, nè freddo, nè caldo, nè umido, nè secco, che sono la più ampia sfera, che possa concedersi all'efficienza de' pianeti, se si vuole discorrere da filosofo, il quale cerca la cagion delle cose, non da favoleggiatore, che ve la finge.
Esempio: Marchett. Lucrez. 46: Cresca la terra di minute terre; Il fuoco, il fuoco; l'acqua, l'acqua; e finge Ch'ogn'altra cosa in guisa tal si faccia.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 21: Tutto questo finse Virgilio in grazia della patria sua.
Definiz: § IX. E usato con le particelle pronominali, vale Immaginarsi, Darsi a credere, e simili. –
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 69: Cidia.... pregava gli Ateniesi, che e' si fingessino che tutta la Grecia stesse loro intorno.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 74: Vibra contra costei la lancia, e stringi La spada, e la vittoria anco ti fingi.
Esempio: Bald. Pros. 309: Quegli che manca di qualche cosa, cui egli si finga grandissimo bene, reputa felici coloro che di quel bene si trovano abbondanti.
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 32: Eccovi quel che fra cotanti scherni Già mi finsi nel mar chiuso terreno.
Esempio: Varan. Vis. poet. 4: Vincesti, e qual guerrier che il campo nudo Di nemici si finga, ai primi allori La vittrice appendesti asta e lo scudo.
Definiz: § X. E per Comporre, Formare, in modo da parer vero. Ed altresì per Rappresentare in atto come cosa vera. –
Esempio: Caran. Eustaz. 105: Mi parve d'avere un sogno, il quale fingeva un giardino in cui egli menava Ismine.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 13: Umane membra, aspetto uman si finse, Ma di celeste maestà il compose.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 99: Questi di cava nube ombra leggiera (Mirabil mostro) in forma d'uom compose, E la sembianza di Clorinda altera Gli finse, e l'armi ricche e luminose.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 18: Se non che 'l timor forse a i sensi finge Maggior prodigj di chimera o sfinge.
Esempio: Leopard. Poes. 156: Là 've zefiro aleggia, E mille vaghi aspetti E ingannevoli obbietti Fingon l'ombre lontane Infra l'onde tranquille E rami e siepi e collinette e ville.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 65: E quando certo io fui Che queste larve il mio dolor fingea, Dal muto orror de' penetrali estremi, Dopo lungo silenzio, odo una voce, E maggior dell'umana.
Definiz: § XI. E per Comporre; ed altresì per Rappresentare, Significare, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 32: Come pintor che con esemplo pinga Disegnerei com'io m'addormentai; Ma qual vuol sia, che l'assonnar ben finga.
Esempio: Tass. Pros. div. G. 2, 115: Alcuni, proponendosi l'esempio d'eccellente poeta, fingono a quella similitudine i versi loro.
Definiz: § XII. E riferito a persona, vale Rappresentarla con le parole, Farla parere, falsamente quello che non è. –
Esempio: Tass. Gerus. 5, 23: Superbo e vano il finge, e 'l suo valore Chiama temerità pazza e furore.
Definiz: § XIII. E talora per Creare, Formare. –
Esempio: Deput. Decam. 98: E ciò sia così per transito, per la tante volte già da noi tocca opinione di alcuni, che Dante fingesse una nuova lingua.
Definiz: § XIV. E per Supporre, Porre, Immaginare, per via d'ipotesi. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 325: Ora, stante questi veri supposti, finghiamoci il piano AC esser v. g. dieci volte più lungo.
Esempio: Giust. Vers. 327: Fingi che quattro mi bastonin qui, E lì ci sien dugento a dire: ohibò!
Definiz: § XV. Neutr. pass. fingersi Simulare di esser quello che dall'aggiunto vien determinato. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 59: Io so ben che per mio utile Tu ti fingi con lui balordo, ma Io so quel che tu vali.
Esempio: Bald. Vers. 117: Se ti parerà, poi, che troppo audace Ei ti si scopra, ritrosetta e dura Tu a l'incontro ti fingi, e 'nduci in lui Riverenza e timor.
Esempio: Segner. Incred. 311: Si finse dunque profeta, ec.
Esempio: Giust. Vers. 214: Fingiti grullo come papa Sisto.
Definiz: § XVI. Trovasi anche per Travestirsi, Mascherarsi. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 4: Si metta a travestirsi e fingersi Per compiacere al figliuolo.
Definiz: § XVII. Chi non sa fingere, non sa vivere. Proverbio, il quale ci avverte, che a voler vivere sicuramente conviene dissimulare l'animo proprio. Chi non sa fingere, non sa regnare. Proverbio, il quale denota che a guadagnare o conservare signoria, predominio, autorità sopra gli altri è necessario tener segreto il proprio animo per mezzo di false apparenze.